Salerno capitale d’Italia. Almeno per il servizio civile. Ne sarà contento Leonzio Borea, salernitano di Sapri, attuale capo dell’Ufficio nazionale del servizio civile. Il suo capoluogo, infatti, si piazza subito dietro la vicina Napoli nella graduatoria delle province con oltre un milione di abitanti che si sono viste assegnare più volontari sulla quota nazionale relativa al bando 2009 (795 contro 1.069). Ma sorpassa di diverse incollature il suo capoluogo di regione se il dato dei volontari viene rapportato al numero degli abitanti. Napoli, infatti, potrà contare su un volontario ogni 2.880 abitanti. Salerno su un volontario ogni 1.390 residenti. Palermo e Bari, le altre due capitali del Mezzogiorno, rispettivamente con un volontario ogni 3.447 abitanti e uno ogni 3.934 residenti, sono molto lontane. Intanto da oggi inizia la campagna di sensibilizzazione del Consiglio nazionale del servizio civile – cui appartengono tra gli altri Acli, Aism, Arci, Avis, Caritas Italiana, le Misericordie d’Italia, Italia Nostra, Focsiv, Legacoop, WWF – perché il governo ci ripensi sui tagli alle risorse economiche decisi per il triennio 2009-2011 che ne mettono in crisi anche l’operatività. Nel 2009 su 100.000 posti richiesti solo 25.000 sono stati finanziati.
Salerno capitale del servizio civile
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