In piazza la rabbia dei precari

Rimane aperta la ricerca di una soluzione per i precari della scuola. Tra i sindacati c’è aria di iniziative ancor più clamorose rispetto a quelle già adottate in queste ore per denunciare la difficile conciliazione tra aumento degli studenti e calo del personale con licenziamento dei precari. Anche oggi i sindacati della scuola hanno protestato spostandosi dinanzi la sede della Provincia di Salerno. I precari della scuola hanno chiesto un confronto con il presidente Cirielli. Oltre seimila cattedre in meno in tutta la Regione; 2000 nella sola Provincia di Salerno. Sono gli effetti allarmanti della scure dei tagli che s’abbatte per il prossimo anno scolastico sugli insegnanti e sulle famiglie salernitane. L’appello dei Cobas Scuola ad aderire ai ricorsi presentati al Tar e al Presidente della Repubblica contro i tagli del ministro Gelmini è già stato raccolto da moltissimi docenti precari della nostra provincia. L’ecatombe di posti di lavoro affonda, secondo i sindacati, la Scuola Pubblica che nel Mezzogiorno è spesso l’unico presidio di civiltà. Un disastro sociale che il governo copre con l’immissione in ruolo di 8000 docenti, un granello di sabbia nel decreto che finirà col penalizzare soprattutto insegnanti di sostegno e famiglie di bambini disabili. Secondo i Cobas l’effetto dei tagli verrà fuori in tutta la sua drammaticità nel prossimo mese di settembre, quando insegnanti precari ma altamente qualificati si ritroveranno senza cattedra ed in coda alle graduatorie di altre province, e centinaia di bambini si ritroveranno senza il proprio riferimento di sostegno. In Campania il taglio alle cattedre di sostegno vedrà una riduzione drastica di posti. A Salerno e provincia restano definitivamente fuori dalla scuola 90 assistenti amministrativi, 41 assistenti tecnici, 1 direttore amministrativo e 317 collaboratori scolastici. Il piano attuativo che si abbatterà sul personale precario, ormai legge dello stato, prevede, entro i prossimi tre anni, tagli del 17%.