Non gli è bastata la risoluzione della querelle Di Napoli, l’ingaggio di Fava, il recupero di Cozza e Caputo, l’arrivo del fido Montervino, per ritrovare il sorriso. Fabio Brini, dopo le due sconfitte consecutive rimediate nelle prima due gare del campionato cadetto si sente sotto pressione, sotto esame. Sembra presto per parlare di esonero, cambio, svolta tecnica, eppure sembrano passati già tanti mesi da quando, raggiunta la salvezza in extremis, un po’ tutti osannavano l’operato del tecnico marchigiano, ritenendo la sua conferma la scelta più giusta da compiere, per ripartire con una guida solida, per dargli ciò che si era meritato sul campo anche l’anno precedente, traghettando la squadra in B. La sconfitta nel derby col Napoli, lo stop casalingo all’esordio col Frosinone, la battuta d’arresto di Ancona stanno facendo vacillare la stabilità di Brini, che non è stato del tutto accontentato per quanto riguarda il mercato e che non ha nascosto nelle scorse settimane un pizzico di disappunto (anche se forse è uscito allo scoperto un po’ tardivamente). Non aver ridisegnato la Salernitana dopo l’infortunio di Merino, aver appesantito le gambe dei calciatori, non aver fornito un’impronta alla squadra, sono le accuse principali che gli sono state mosse in questi giorni difficili, ma Brini sente di avere la situazione sotto controllo e confida in una reazione della squadra già a partire dal match col Modena, unica gara semplice almeno sulla carta di qui ad un mese, visto che poi il calendario propone Triestina, Torino, Piacenza, Ascoli, tutti avversari di valore. Per questo il trainer granata spera che i suoi affrontino l’incontro con il giusto piglio, anche perché, in pratica, si tratta già di uno scontro diretto per la salvezza.
Brini già sotto pressione
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