S.Matteo: guardare la non baciare

Redazione

Guardare ma non baciare. Ad interrompere una tradizione che si tramanda da anni, a rendere meno magico quell’attimo tanto atteso dai fedeli, ovvero il bacio al reliquiario che contiene le spoglie sacre di San Matteo, è l’allarme-suina. La notizia ha deluso non poco i salernitani, soprattutto quelli più avanti negli anni, che vivono con particolare stato d’animo i giorni della festa e visceralmente coltivano il rapporto col Santo Patrono. Da coccolare, da portare a spalla in giro tra le vie della sua Salerno, da omaggiare con fiori, sorrisi ed ex-voto. Certo, nel ’73 andò decisamente peggio, quando il colera mandò all’aria finanche la consueta processione, perché bisognava evitare gli assembramenti di folla: ci sarà la processione dal Duomo e ritorno di Matteo e gli altri Santi salernitani, ma per molti non sarà la stessa cosa. Purtroppo, c’è un protocollo da rispettare, ed è quello sanitario predisposto dall’Asl a prevenzione del contagio. Nulla che debba far gridare all’allarme, sia ben chiaro: si è detto e ripetuto che l’influenza A è una forma influenzale come tante, ma è obbligatorio – da parte di chi è preposto alla tutela della salute pubblica – non offrire il fianco ad un’affezione virale che rischia di mettere a letto milioni di italiani, e quindi migliaia di salernitani. Del resto, potesse parlare, lo direbbe anche il Santo Patrono: “Pensate alla salute”.

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