Palazzo Fruscione, al via il recupero

Redazione

“Dopo quasi 50 anni riusciamo a mettere mano ai lavori di recupero di un palazzo di enorme valore e bellezza”. Così il sindaco De Luca ha salutato questa mattina l’avvio dell’intervento di restauro e rifunzionalizzazione del palazzo di età normanna ubicato tra via Adelberga e via Santa Maria dei Barbuti noto come palazzo Fruscione, dal nome degli ultimi proprietari. Costruito molto probabilmente verso la metà del XIII secolo, definito erroneamente prima, un avanzo della residenza salernitana di Arechi II e poi palazzo dei principi normanni, il palazzo è l’edificio più significativo della storia dell’architettura civile di Salerno. La scoperta fu casuale ed avvenne nell’immediato dopoguerra quando restaurando la facciata settecentesca l’ingegnere Centola, che aveva sposato una Fruscione trovò alcuni elementi architettonici di grande valore che portò in evidenza. In particolare l’arco a tutto sesto sagomato da conci (pietre squadrate) lavorati secondo due direzioni, in modo da costituire all’interno un intreccio di tre archi acuti. Un motivo che i salernitani più attenti avranno riconosciuto nella recinzione della Villa Comunale ed in molti altri elementi decorativi della “nuova Salerno”. La direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Mario Dell’Acqua e la loro durata è fissata in 540 giorni (la spesa sfiora i 5 milioni di euro). Una volta ultimato l’intervento il palazzo diventerà sede della soprintendenza archeologica nonché polo culturale d’eccellenza.

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