Vengono fuori due partiti: quelli che ci credono ancora e che sperano nella determinazione dell’autorevole parterre di politici e amministratori che il prossimo 15 settembre nel bene o nel male chiuderanno i conti col management Alcatel e quelli che sono pronti al funerale, che insomma non riescono a pensare positivo per via della posizione assunta dai vertici aziendali, che pare non abbiano alcuna intenzione di fare passi indietro. E’ necessario ripristinare un clima di minore tensione, per dare vita ad un tavolo di confronto e non di scontro e giungere rapidamente ad una intesa condivisa. Naturalmente, il primo passo sarà quello di chiedere all’Azienda di sospendere le procedure per la cessione delle attività manifatturiere, per poi passare ad una presa di visione delle proposte industriali avanzate dalla parte sindacale. La vertenza va avanti da diversi mesi, si è aspettato tanto, si può aspettare fino a martedì prossimo. Nelle stanze dei bottoni, continua la frenetica attività di mediazione, all’interno dello stabilimento continua la protesta di 5 dipendenti immolatisi sull’altare del diritto al lavoro. Intanto, il sindaco di Battipaglia Santomauro si dice preoccupato, non solo per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche per l’attività industriale battipagliese, che rischia di perdere uno dei pezzi più importanti.
Alcatel, tra ottimismo e pessimismo
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