Territorio di lotta per i dipendenti che rischiano di restare senza occupazione, territorio di scontro per i candidati a sindaco di Battipaglia. Quel che è peggio, terra di nessuno: in una siglia, Alcatel Lucent. Sindacati e lavoratori ribadiscono il loro no forte e chiaro a qualsiasi ipotesi di vendita e chiusura del sito produttivo battipagliese, con conseguente ridimensionamento di ricerca e sviluppo e chiedono il massimo sostegno al progetto di rilancio industriale. Netta opposizione, naturalmente, anche alla ventilata riduzione del personale che costituirebbe un ulteriore depauperamento del patrimonio occupazionale e professionale oggi presente. Il rilancio del sito, e ciò viene sottolineato chiaramente dalle organizzazioni sindacali, non puo’ prescindere da una maggiore tutela dei lavoratori interinali, ormai parte integrante del processo produttivo e tecnologico dell’azienda. Sulla vicenda scende nuovamente in campo l’assessore provinciale al lavoro Massimo Cariello, che preme per un tavolo immediato con i vertici nazionali ove porre in attenzione la gravità di un eventuale smembramento della struttura. “L’Alcatel non si deve muovere da Battipaglia né dalla provincia perchè è uno dei pochi stabilimenti davvero avanzati che abbiamo – afferma Cariello – dove ci sono lavoratori ad alta specializzazione, compresi gli interinali, la cui posizione deve assolutamente essere ridiscussa in tempi brevi”.
Giù le mani dall’Alcatel
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