“L’Italia è libera, l’Italia risorgerà” titolavano i giornali dell’epoca in un giorno fondamentale per la nostra storia. Una data che è incrollabile pietra su cui è stato ricostruito il Paese, il simbolo della rivolta armata partigiana e popolare contro l’oppressore. Un giorno che incarna in sè il ricordo della Liberazione dal nazifascismo, una celebrazione che ogni volta ci invita a riflettere su quanto siamo stati in fondo fortunati, nell’ereditare una società davvero libera grazie al sacrificio di chi con fierezza e coraggio non ci pensò su due volte per immolarsi sull’altare della Patria. Lo sanno bene i testimoni dell’epoca, quelli che la guerra non l’hanno vissuta certo per sentito dire, ma che ebbero modo di conoscerne i terrificanti lineamenti. Lo sanno bene quelli che ancora oggi esultano al ricordo dell’arrivo delle truppe angloamericane. L’Italia è – grazie a Dio – ancora libera. L’Italia, come allora, continuerà a dover risorgere ogni volta, com’è abituata a fare, da crisi politiche o asfissianti crisi economiche come quella dei nostri giorni. Perché ogni epoca ha la sua guerra da combattere.
Liberazione e resurrezione
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