La crisi del quinto anno di Lombardi si snoda lungo tappe fatte di silenzi cantatori e proteste a squarciagola, per sfociare in un virgolettato perentorio, apparentemente definitivo: “Vado avanti, iscrivo la squadra al campionato, nonostante le difficoltà economiche che riguardano non solo il calcio, ed i 90 anni di storia saranno solennemente commemorati nel modo giusto all’inizio della stagione agonistica. Quella – dice il patron – sarà la nostra festa”. Lombardi affida al sito web ufficiale della società il suo stato d’animo, le sue aspettative i suoi pensieri. Oggi la ratifica della ricapitalizzazione già effettuata mercoledì direttamente da Antonio Lombardi che adempie a tutti gli obblighi. Murolo? Ormai rappresenta il passato. Il suo disimpegno non è una notizia. Il vice, che non ha mai pensato a scalate o lanciato assalti al pacchetto di maggioranza cerca una via d’uscita indolore dal club. Murolo aveva già da tempo deciso e annunciato il suo ritiro ribadito nell’incontro pubblico con i tifosi. Del resto con il 30% delle quote, forse anche meno, ha inciso marginalmente sul destino del club. Come sempre tocca a Lombardi metterci la faccia ed i soldi ed anche questa non è una novità. Il patron ha ribadito sul sito ufficiale che “la società sta perfezionando gli adempimenti necessari a chiudere la stagione appena trascorsa e ad aprire quella imminente il cui atto primario è l’iscrizione al campionato di Serie B”. Il presidente ha anche fatto capire che il prossimo anno non si effettueranno passi più lunghi della gamba. Il pallone è in crisi, la B in agonia. Tutti sono indebitati, anche la Salernitana lo è – ha confermato il presidente -. Ecco dunque che “la Salernitana agirà con l’obiettivo di assicurare il risultato sportivo nell’ambito della più ampia strategia tesa ad un sempre minore indebitamento”. In un panorama che offre situazioni raccapriccianti, con il rosso in bilancio che è quasi una costante non resta che sposare questo progetto in cui i costi non potranno superare i ricavi. Per giunta, non ci risulta che alla porta ci sia la fila di imprenditori che non vedono l’ora di investire nel calcio. Il Presidente ci mette tempo e denaro, altri, forse hanno il denaro. Ma non hanno mai avuto tempo, nemmeno per farci un pensierino.
Lombardi, un uomo solo al comando
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