La notizia era nell’aria da qualche giorno. Ora è ufficiale. Il giudice delegato, il dottor Guerino Iannicelli, ha rigettato l’istanza presentata da Antonio Lombardi per l’acquisizione fuori asta dei beni immateriali della vecchia Salernitana Sport. Dopo aver acquisito i pareri il dottor Iannicelli ha rifiutato la proposta dell’imprenditore salernitano che, tramite il suo legale, l’avvocato Malinconico, aveva depositato presso la cancelleria del Tribunale Fallimentare, un’offerta di 200 mila euro. Per il giudice delegato, chiamato a valutare la congruità dell’offerta, la cifra non era adeguata. La valutazione parte dal presupposto della stima iniziale dei beni in questione, il cui valore inizialmente è stato fissato in 827 mila euro più iva, ma tiene conto anche del fatto che per il 16 di marzo prossimo è stata già bandita l’asta, la sesta relativa ai beni immateriali della vecchia società e che è il prezzo di partenza è rimasto immutato rispetto a quella precedente, ovvero 350 mila euro più iva. L’offerta presentata da Lombardi, dunque, non è stata ritenuta congrua alle aspettative dei creditori e ora la curatela si prepara per l’asta di marzo, con la speranza che si presenti qualche soggetto interessato entro il 14 marzo, termine ultimo per la presentazione di domande in busta chiusa. Il patron, incassato il rifiuto del giudice delegato, deve ora decidere cosa fare. Per riappropriarsi della storia della Salernitana, e festeggiare come si deve il 90esimo anniversario dell’attività calcistica in città, ha davanti a sé due strade: partecipare all’asta o proporre una nuova offerta ulteriormente migliorativa rispetto alle prime due. La sensazione, però, è che ci vorrà ancora del tempo per addivenire ad un accordo, anche perché al momento la società è concentrata sull’aspetto tecnico, con la chiusura del calciomercato alle porte e una salvezza ancora tutta da conquistare. La questione cavalluccio non viene messa da parte, ma solo rinviata di qualche settimana.
Cavalluccio, tutto da rifare
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