Non sono affatto confortanti i dati che Confindustria Salerno ha elaborato nell’Indagine congiunturale e previsionale del sistema economico e produttivo salernitano, presentata alla stampa ieri pomeriggio. L’indagine, giunta alla sua quinta edizione e realizzata dall’Ufficio Studi di Confindustria Salerno in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università, valuta gli aspetti congiunturali e previsionali del clima imprenditoriale e rileva il sentiment degli imprenditori in merito ad alcuni aspetti della realtà economica e del contesto in cui l’azienda opera. I dati confermano la tendenza al ribasso dei valori delle principali variabili interne delle imprese che segnalano una diminuzione degli ordini. Il calo è generalizzato, a prescindere dalla dimensione delle imprese. Tra i settori, le peggiori performance sono dichiarate dal manifatturiero e dagli operatori turistici a testimonianza che le imprese risentono del contesto territoriale in cui operano, mentre l’alimentare incrementa sia la produzione, sia gli ordini, sia le esportazioni. Dall’analisi dettagliata dello studio è emersa la necessità di una sorta di “Agenda Salerno”, un programma immediato che abbia una doppia finalità: fronteggiare la crisi che durerà molto verosimilmente per tutto il 2009 e, nello stesso tempo, individuare due, al massimo tre priorità di medio e lungo periodo sulle quali puntare gli sforzi e gli investimenti (priorità quali la fiscalità attrattiva, le infrastrutture, l’accesso al credito). La pubblicazione di Confindustria ha lo scopo di richiamare tutti alle proprie responsabilità perché, come emerge anche dai dati, da una crisi come quella che stiamo vivendo è davvero difficile immaginare di uscire senza un gioco di squadra.
Confindustria illustra i dati della crisi
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