Lombardi, un uomo solo al comando

Redazione

Fa tenerezza, questa Salernitana che si dibatte con alterne fortune, ignorata dalla Dea Bendata e dalla maggioranza dei tifosi, strattonata dai nemici in casa, scivolata sulla scelta degli allenatori, costretta a cambiare tutto o quasi a gennaio, calpestata dagli arbitri e da decisioni che fanno discutere. Nessun complotto contro la Salernitana, nessuna strategia vessatoria nei confronti dei granata, non c’è da preoccuparsi ha urlato ai quattro venti Fabiani. Eppure la mano pesante del giudice sportivo verso Coppola, tre giornate di squalifica, alimenta il germe della paura e della preoccupazione. Dei provvedimenti del giudice sportivo ce ne occuperemo in seguito. Ciò che sottolineiamo ora, è l’assoluta freddezza con cui Salerno, la tifoseria ha reagito alla esagerata campagna di gennaio. Una rivoluzione senza precedenti che certifica un fallimento tecnico, quello di Fabiani, contrabbandato come una mossa ad effetto per salvare capre e cavoli e porre rimedio ad una situazione improvvisa e imprevista. Anzi, c’è anche un alibi con tanto di responsabilità indiretta: se la Salernitana è in questa situazione di classifica, se la società è stata costretta a rifare tutta la squadra non è perché si è sbagliato tutto mostrando improvvisazione, la colpa di tutto questo è dei tifosi della Salernitana, della piazza granata che spingeva e tanto, a detta di Fabiani per il derby di Coppa Italia con il Napoli. Una pressione che è costata cara a Castori ed alle gambe tenere dei calciatori granata che hanno pagato e stanno pagano il doppio sforzo coppa e campionato. In questa fase il silenzio di Lombardi è più indicativo di tante parole. Parla Fabiani, una sovraesposizione mediatica che serve a mettere una faccia ed un nome in calce agli errori in serie di questa stagione. In questo momento, però, c’è da salvare la categoria, poi si tireranno le somme. Il patron in questa fase appare solo, o quasi. Deve risalire la china in classifica, deve soprattutto ricucire il legame con la città e la tifoseria. Il tutto con un gruppo di calciatori nuovo ma che non sono ancora una squadra. Un gruppo di elementi discreti che può essere tenuto compatto solo dall’unità di intenti. 03 febbraio ’09 Antonio Esposito

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