A Frosinone gioca Berni al posto dello squalificato Pinna, e poi? L’arrivo di un altro estremo difensore apre una concorrenza spietata tra i pali dove ora bisogna ridefinire equilibri e gerarchie. Con Iuliano e Rocco, la Salernitana ha quattro portieri. Un’abbondanza che forse non risolve i veri problemi ma che, anzi, potrebbe essere controproducente. Lottare ogni settimana per una maglia può dare stimoli ma non in quel ruolo, non per il portiere che ha bisogno di sentire fiducia e responsabilità. E’ un calciatore diverso da tutti quanti gli altri, non si allena con il resto della squadra e in campo può restare isolato anche per gran parte della partita. I fattori psicologico e caratteriale diventano molto importanti, così come quello delle scelte. Spetta ora a Castori farle. Il tecnico ha il compito non semplice di stabilire chi è il numero uno e chi la riserva. Chi tra Pinna e Berni deve sentirsi il titolare e chi il sostituto. Senza dimenticare Iuliano, che sperava di trovare più spazio mentre ora è chiuso, e Rocco, bravo all’esordio contro il Cittadella in una gara non facile ma di fatto adesso tagliato fuori. Il portiere ha bisogno di tranquillità. Metterlo ogni sabato in discussione non lo aiuta, così come l’eccessiva pressione o le critiche che inevitabilmente scatteranno ad ogni minimo errore. Salvatore Soviero, alla Salernitana dal 2000 al 2002, è scettico sulla scelta della società di prendere Berni. Negli ultimi anni la Salernitana ha quasi sempre avuto il problema numero uno. Dai tempi di Balli in poi tra i pali le acque sono state spesso agitate. Da Ivan, Squizzi e Lorieri del 99-00 alla triade Marruocco-Botticella-Nigmatullin nell’anno del ripescaggio, passando per De Lucia (giovane ed acerbo), Ambrosio, Prisco, Mancini, Visconti e Milan. Ora la storia si ripete.
Salernitana, problema numero uno
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