La Camera di Commercio fa sapere in una nota che “la Germania costituisce da sempre un mercato di riferimento per i prodotti dell’ortofrutta made in Salerno”. Nella stessa nota, a fiera avvenuta, viene divulgata la notizia relativa alla partecipazione di una collettiva di aziende salernitane sostenute dalla Camera di Commercio alla Fruit & Logistica di Berlino. Un’opportunità per le imprese locali sulla cui valenza non avanziamo dubbi, anche se il ritorno economico delle partecipazioni in fiera è tutto da valutare, soprattutto se si pensa alle risorse pubbliche impiegate per finanziare questo tipo di trasferte commerciali. Ci chiediamo, però, come mai la Camera di Commercio non abbia applicato lo stesso rigore nella promozione efficace dell’aeroporto di Salerno-Pontecagnano e nella selezione di un gestore professionale. Ci chiediamo quali siano le strategie concrete di uno scalo dal quale non si decolla più e su cui pende un’istanza di fallimento. Ci chiediamo quale posizione si intenda assumere nei confronti della Gan che non rimborsa i biglietti già pagati dai passeggeri rimasti a terra e non fornisce spiegazioni su dove siano finiti quei soldi. Ci chiediamo se dalla politica degli annunci e delle dichiarazioni a mezza voce rese ai quotidiani, i vertici della Camera di Commercio (che poi sono gli stessi del consorzio aeroportuale) abbiano intenzione di passare ai fatti, comunicando non solo le partecipazioni alle fiere ma anche tempi certi e gestori seri di uno scalo bollato come l’ennesima vergogna del Mezzogiorno. Sommessamente e con spirito costruttivo, diciamo che la Camera di Commercio di Salerno dovrebbe avere ben altre ambizioni che le Fiere in giro per il mondo: farebbe bene a rimettere in pista l’aeroporto, ricominciando a volare alto.
L'aeroporto in stallo
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