Da domenica prossima, 1 marzo, quanti vorranno entrare nel Giardino della Minerva dovranno pagare un biglietto. Si tratta di un contributo minimo, 2 euro a persona per il singolo, prezzo che viene dimezzato sia quando si tratta di anziani ultrasessantacinquenni, sia di bambini con meno di 12 anni, sia quando si tratta di gruppi turistici formati da più di 25 persone, sia quando si tratta di gruppi scolastici di ogni ordine e grado. Con i suoi oltre trentamila visitatori all’anno il giardino, primo orto botanico d’Europa, fondato nel Medio Evo, si colloca al primo posto tra i luoghi d’interesse culturale della nostra città e dell’intero territorio. Per la sua peculiarità – come ai tempi del suo fondatore Matteo Selvatico vengono coltivati piante ed alberi e c’è anche un vivaio dove si possono ordinare le piantine – necessita di una gestione accuratissima, di interventi e cure quotidiane, come peraltro dimostrato nel decennio trascorso dalla sua riapertura al pubblico. Anni in cui sono state apportate tante migliorie: dalla ricerca di specie rare – una su tutte: la mandragora – alla risistemazione dei terrazzamenti secondo l’antica la dottrina della botanica medica dei quattro umori (sangue, bile nera, bile gialla e flegma) basata a sua volta sulla dottrina dei quattro elementi (acqua, terra, aria e fuoco), dall’esposizione permanente di un antico strumentario farmaceutico alla creazione di una tisaneria dove gli ospiti del giardino possono degustare decotti, infusi, macerati, aperitivi e biscotti tipici realizzati con semi e foglie. Il ricavato che si otterrà dai nuovi biglietti verrà utilizzato quale contributo alla gestione e manutenzione, affinché il Giardino divenga sempre più bello ed interessante.
Giardino della Minerva, da marzo l’ingresso a 2 euro
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