Il pm Angelo Frattini ed il gip Vincenzo Di Florio hanno le idee chiare su come funzionasse il sistema di raccolta, stoccaggio e smaltimento nella piattaforma Aser di Pontecagnano, finita sotto sequestro martedì dopo un’operazione del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri. Secondo i magistrati che hanno condotto l’inchiesta e che hanno messo agli arresti domiciliari i vertici dell’Aser, la piattaforma che si occupava di beni durevoli ed ingombranti era diventata terra di conquista del presunto sodalizio costituito dal direttore generale, dal direttore tecnico, dal capo del personale e dal legale rappresentante della società. Questi, mostrando nelle conversazioni intercettate familiarità e confidenza ritenute sospette dagli inquirenti, sarebbero coinvolti nella prassi che prevedeva pesature dei rifiuti maggiorate in modo anomalo ed attività di trattamento finale incompatibili con le autorizzazioni in possesso dell’Aser. Su entrambi gli aspetti, gli arrestati riferiranno ai giudici nel corso dell’interrogatorio di garanzia previsto per domani, ma destinato a proseguire nella giornata di lunedì. I legali mettono a punto la strategia difensiva ed attendono i riscontri tecnici relativi alle autorizzazioni commissariali e regionali che avrebbero consentito all’Aser di effettuare le attività di smaltimento contestate.
Aser: domani gli interrogatori
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