Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. L’aeroporto di Salerno-Pontecagnano, dopo essere finito più volte alla berlina, deriso dai mass-media nazionali e additato ad esempio di “aborto” di infrastruttura, si ritrova ancora una volta piegato su sé stesso, a causa dell’ennesima forzatura che non fa che denotare la volontà di perseguire comportamenti deleteri e irresponsabili. Ancora una volta non passa la logica del buon senso e della responsabilità, quella finalizzata all’ottimizzazione delle risorse ed all’effettivo funzionamento dello scalo, ancora una volta a vincere sono solo gli interessi di parte. In una nota, il Sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica parla di rottura ormai insanabile e preannuncia la fuoriuscita dell’Ente Comune dal Consorzio. Il primo cittadino aveva caldeggiato un rinvio del Consiglio d’Amministrazione per favorire una più lucida riflessione comune sul da farsi e per definire con chiarezza, senza fretta, i punti focali del nuovo assetto del CDA. Aveva tentato, insomma, di indicare un metodo di intervento, un programma serio e non frettoloso, ma altri hanno badato solo a difendere la poltrona guadagnata, laddove sarebbe stato meglio dimettersi dopo la falsa partenza dell’infrastruttura più importante e più attesa del territorio provinciale. Adesso c’è uno scheletro di Aeroporto con un CDA fantasma che – in assenza dei Comuni di Salerno e Pontecagnano – non ha di fatto alcun potere di rappresentanza.
Dimissioni, queste sconosciute
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