Erano tanti, ultras, appartenenti all’universo del tifo organizzato, ma soprattutto gente comune. Ognuno ha potuto dire la sua in una riunione svoltasi presso la sede dei Salerno Ultras in via Aurelio Nicolodi. Erano più di 300 i presenti. Troppo importante l’argomento all’ordine del giorno: la storia della Salernitana, cavalluccio e dintorni. Sin da subito i toni utilizzati sono stati molto decisi, perché la gente di Salerno rivuole il suo simbolo sulle maglie della squadra cittadina, anche perché alle porte ci sono i festeggiamenti per i 90 anni di calcio in città. Dopo i volantinaggi, le petizioni, gli striscioni comparsi a più riprese all’Arechi negli ultimi tempi, ma soprattutto dopo le aste andate ripetutamente deserte e la trattativa privata tra Lombardi e la curatela naufragata miseramente, i tifosi di Salerno sono pronti per una decisa presa di posizione. Giovedì si rivedranno ed approfondiranno la questione, ma se saranno confermate le tesi emerse nel dibattito di ieri, a breve, forse già nel prossimo week end, al più tardi la settimana successiva, gli ultras granata organizzeranno un corteo che, snodandosi per le strade cittadine, arriverà fin sotto la sede della Salernitana Calcio in via San Leonardo. E’ il momento di dare un segnale forte, dicono gli ultras, e questo segnale dovrà arrivare diretto al presidente Lombardi, che a loro giudizio non ha ancora fatto abbastanza per riappropriarsi del simbolo della salernitanità, per dare alla sua società un segno di continuità con quel passato che di certo non può giacere nelle aule del tribunale fallimentare. Il tempo è scaduto e la pazienza è finita, dicono gli ultras, ora dalle parole bisogna passare ai fatti.
Rivogliamo la nostra storia
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