Telecom, minaccia di chiudere il call center di Salerno

Redazione

Un appello unanime per evitare il trasferimento ad Avellino di alcuni lavoratori e mettere da parte qualsiasi possibilità di licenziamento. Questo chiedono i lavoratori salernitani della Telecom ed i rappresentanti sindacali che stamattina hanno tenuto un dibattito pubblico presso il Centro Sociale di via Cantarella. Nell’ambito di una riorganizzazione dei propri uffici la Telecom ha infatti deciso di chiudere la sede di Salerno con la prospettiva di uno spostamento di una parte considerevole dei lavoratori salernitani in provincia di Avellino. 270 circa i dipendenti della Telecom di Salerno, di questi 45 potrebbero essere trasferiti. Una decisione che come prospettato dalla azienda cadrà soprattutto sulle donne «Per noi diventerà difficile essere mogli e mamme – hanno lamentato le dipendenti – I turni lavorativi applicati ci portano via molto tempo senza tener conto del fatto che le spese che andrebbero ad aggiungersi non potrebbero essere sostenute da tante di noi». Preoccupano poi le prospettive di investimento della Telecom sul territorio salernitano. «Spostare 45 lavoratori ad Avellino significa togliere allontanare da Salerno una grande azienda» hanno sottolineato i rappresentanti delle sigle sindacali. Il piano industriale 2009/2011 illustrato dalla Telecom prevede 4300 tagli occupazionali che andranno ad aggiungersi ai 5000 già messi in mobilità, si pensi che solo a Salerno in 6 anni i dipendenti Telecom sono passati da 800 a 270. La crisi che sta colpendo l’economia rischia di diventare pretesto di licenziamento anche per quelle aziende che non hanno problemi. «La Telecom – hanno denunciato i lavoratori – si sta fasciando la testa prima ancora di farsi male, mettendo a rischio il futuro di numerose famiglie».

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