Non è bastato il ritocco verso il basso del prezzo dei tagliandi nel settore distinti e le agevolazioni per bambini donne e anziani per curare l’anemia d’entusiasmo che si registra in città. La stagione in chiaroscuro dei granata, le continue sconfitte, in trasferta ed a domicilio, i problemi sfusi ed a pacchetti di questa stagione, hanno determinato un lento ma progressivo distacco dalla Salernitana. Lo zoccolo duro resiste, la quota abbonati consente di mantenere le presenze a livelli accettabili, ma Salerno sa esprimere ben altri numeri in termini di attaccamento alla squadra e di sostegno. Sabato con il Grosseto molti striscioni esposti in Curva e che non possiamo mostrarvi per non infrangere le direttive della Lega Calcio che penalizza e non poco le Tv, anche quelle esclusiviste, raccontavano il disagio della tifoseria e l’amarezza per una stagione che poteva avere ben altri risvolti. Gettato alle ortiche il patrimonio di entusiasmo e fiducia determinato dalla vittoria dello scorso campionato la gente, non vede l’ora che finisca questo campionato che da sogno si è trasformato in incubo. Per rianimare la piazza Di Napoli e soci dovrebbero somministrare iniezioni di gol in robuste dosi e risultati convincenti in grado di mettere in piedi l’ammalato. Per far tornare la gente sulle gradinate dell’Arechi ci vorrebbe anche qualche altra iniziativa, magari come quella fatta a Mantova con i biglietti simbolici ad un euro. Ormai è tardi per la gara con il Brescia ma l’idea potrebbe essere applicata nelle prossime gare interne contro Albinoleffe e Treviso, per gare qualche esempio. Gli amici si vedono nel momento del bisogno ed ora la Salernitana ha bisogno più che mai dei suoi amici.
La Salernitana ha bisogno dei suoi tifosi
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