Anche a Vicenza le scelte di Castori hanno seminato dubbi e perplessità. Dall’impiego di Fragiello titolare, all’utilizzo negli ultimi 5 minuti di Merino, passando per l’ingresso nella ripresa del febbricitante Di Napoli. Le decisioni assunte ieri al “Menti” dal tecnico di Tolentino non sorprendono, tutt’altro. L’iniziale esclusione di Di Napoli, per la seconda volta consecutiva in trasferta, è stata inevitabilmente accompagnata dal malumore dei tifosi, che si aspettavano l’impiego di un elemento indispensabile per il reparto avanzato granata. Re Artù, come confermato dal presidente Lombardi, era alle prese con la febbre alta e, imbottito di antibiotici, è entrato comunque a gara in corso. E’ stato l’attaccante milanese ad insistere, pare, per andare ugualmente in panchina. Lo scetticismo dei tifosi è comunque legato al precedente di Ancona. Inevitabilmente anche ieri si è pensato che dietro l’influenza di Di Napoli si celasse una scelta tecnica. Un pensiero che nemmeno le successive spiegazioni mirate a far luce sull’accaduto hanno scacciato via del tutto. Ovunque ci si continua a chiedere come sia mai possibile che un calciatore con la febbre alta, possa comunque giocare, e anche discretamente, per più di mezz’ora e sotto la pioggia battente. Chiusa la parentesi Di Napoli, un altro interrogativo ha ossessionato il pomeriggio dei sostenitori granata: perché Fragiello? Sarà anche stata l’unica prima punta rimasta a disposizione, ma ancora una volta, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Di conseguenza, era lecito aspettarsi, più che altro l’impiego di Ganci, che poteva ricoprire, considerata l’emergenza, anche il ruolo di prima punta. L’apice è stato raggiunto, però, nel finale con l’ingresso di Merino a 5 minuti dal triplice fischio. L’impiego del peruviano, su un campo impraticabile e con il risultato ormai compromesso, è sembrata una provocazione rivolta anche ai tifosi che da tempo chiedono di poter vedere all’opera l’attaccante, ancora un oggetto misterioso. La scelta di gettare nella mischia Merino in quelle condizioni è apparsa inopportuna e mirata a mettere in cattiva luce il giocatore. Insomma, un modo per chiudere quello che è ormai diventato un vero e proprio tormentone.
Le “castorate” di Vicenza
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