Pur avendo cessato la sua attività imprenditoriale da tempo, ha continuato per quattro anni ad emettere con la partita IVA, intestata alla società non più operativa, false fatture. Nei guai, beccato dai finanzieri del Gruppo di Salerno, è finito un imprenditore di Capaccio Paestum, titolare, fino a qualche anno fa, di una concessionaria di moto e auto a Salerno.
La Procura di Salerno ritiene che l'imprenditore abbia emesso false fatture in relazione a provvigioni maturate sulla conclusione di contratti di vendita di autoveicoli, omettendo in ogni caso la presentazione delle relative dichiarazioni fiscali. Un trucchetto, ritengono gli inquirenti, studiato per consentire alle ditte in favore delle quali le fatture venivano emesse di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, mediante la fittizia collaborazione dei costi ed il conseguente abbattimento dei ricavi. Nel complesso, l'imponibile ipotizzato in merito alle false fatturazioni, ammonta a circa 1 milioni di euro e 800mila euro.
Inoltre, è stato accertato che lo stesso imprenditore dal 2014 al 2020 ha assunto e poi licenziato circa 70 dipendenti, quasi tutti stranieri. Movimenti che, ipotizza l'accusa, sarebbero stati creati per sfruttare la creazione di false posizioni contributive: l'imprenditore ha simulato l'assunzione di 52 lavoratori, con gravi riflessi illegali quali l'indebita percezione dell'indennità di disoccupazione per un danno calcolato di oltre 300mila euro, la maturazione di periodi contributivi connessi al pensionamento non spettanti e l'illegittimo rinnovo del permesso di soggiorno per 4 cittadini di nazionalità algerina.
All'indagato è stato notificato il divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale. Sequestrati, preventivamente, beni per oltre 150mila euro.