Bohinen sì, Bohinen no. La tentazione di Davide Nicola in vista della partita di sabato è rappresentata dalla possibilità di impiegare sin dal primo minuto il centrocampista norvegese. Fermo dal 7 agosto, da quando ha rimediato in Coppa contro il Parma un problema al ginocchio, rientrato in gruppo un mesetto fa e poi costretto a mordere il freno per un contrattempo muscolare, in casa dell'Inter il giovane norvegese ha riassaporato il campo per un quarto d'ora. Dopo un'altra settimana di lavoro in gruppo, Nicola, sentito il parere dei medici, di concerto con lo staff deve prendere una decisione. Bohinen, che ovviamente non è al top, deve giocare per mettere minuti nelle gambe e agonismo. La Salernitana ha bisogno di lui per ritrovare geometrie e qualità in mediana. Questa duplice necessità è compatibile con l'importanza della posta in palio nello scontro diretto con lo Spezia? Con Bohinen in cabina di regia, Radovanovic riprenderebbe posto nel terzetto difensivo a guardia della porta di Sepe col rientrante Fazio e presumibilmente Gyomber. Se il norvegesse dovesse essere chiamato in causa solo a gara in corso, in difesa si libererebbe un posto (Bronn, Lovato e Daniliuc in lizza), mentre Radovanovic avanzerebbe in mediana, con Coulibaly e Vilhena ai suoi lati. Sulle corsie laterali toccherà ancora a Candreva e Mazzocchi. In avanti Bonazzoli è stato provato sia con Dia che con Piatek e, di conseguenza, dovrebbe rientrare nell'undici titolare, presumibilmente a discapito del polacco. La Salernitana sa bene che c'è bisogno di attaccare e di mettere in difficoltà la retroguardia dello Spezia, ma i granata dovranno stare attenti al ritmo, al dinamismo mostrato dai bianconeri dalla cintola in su e ai tre riferimenti offensivi impiegati da Gotti, per contrastare i quali servirà il contributo non solo degli esterni ma anche dei tre di centrocampo, per evitare di esporre i difensori a pericolose situazioni di uno contro uno.
