La diagnosi precoce è un valido aiuto per tutte le patologie, malattie e disturbi, di qualsiasi entità. Non fa eccezione il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività a cui è stato dedicato un importante momento di confronto e analisi questa mattina presso l’Istituto Santa Caterina – Amendola a Salerno. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è tra i disturbi più frequenti nella psichiatria infantile e adolescenziale, con una prevalenza di circa il 5%. La diagnosi del disturbo è esclusivamente clinica, basata su criteri comportamentali ottenuti dalle osservazioni e dal riferito degli adulti che vivono la quotidianità dei pazienti (insegnanti, educatori, genitori). Nel corso del tempo la categoria diagnostica dell’ADHD è diventata sempre più ampia ed eterogenea dal punto di vista fenotipico; pertanto, per garantire un’adeguata presa in carico diagnostico-terapeutica dei pazienti, è necessario che il personale sanitario che si occupa del disturbo disponga di competenze specifiche ed esperienza clinica dedicata. Lo scopo di questo corso è trasmettere ai partecipanti nozioni essenziali sull’ADHD includendo gli aspetti neurobiologici, le comorbidità, i protocolli diagnostici fino ad arrivare alle misure terapeutiche farmacologiche e non farmacologiche. Ne hanno parlato, tra gli altri, I Neuropsichiatri Gabriele Mansi, Domenica Senatore, Salvatore Iannuzzi e Aldo Diavoletto, la dottoressa Annalisa Tacchi e Federica Ricci dell’Istituto di Ricerca Stella Maris di Pisa, l’Onorevole Franco Picarone Presidente Commissione Bilancio Regione Campania
Incontro Disturbo da deficit di attenzione e iperattività
559
articolo precedente