Alfredo Erra è stato rinviato a giudizio per omicidio aggravato da atti persecutori nei confronti della vittima, oltre che dalla premeditazione: il gup Giovanna Pacifico ha respinto la richiesta di rito abbreviato da parte della difesa, per cui, a carico del 40enne, accusato di aver ucciso Anna Borsa nello scorso mese di marzo, è stato disposto il processo, il prossimo 16 febbraio, davanti ai giudici della Corte di assise di Salerno. Sul capo di Erra pende anche l’accusa di tentato omicidio di Alessandro Caccavale, fidanzato di Anna, nei confronti del quale furono esplosi tre colpi di pistola: uno di questi gli provocò una lesione polmonare. Le indagini, che hanno poi portato al rinvio a giudizio del 40enne di Pontecagnano, hanno consentito di dimostrare come l’uomo avesse perseguitato per mesi la sua ex, con continue telefonate, innumerevoli messaggi e con ripetute minacce, a cui Anna fa riferimento nelle chat con il fidanzato. La ragazza era esasperata. Poi quel maledetto giorno, il primo marzo scorso, Erra si presenta in via Tevere, davanti al salone di bellezza dove Anna Borsa lavorava. Ha con sé una valigia, perché – diceva – era in procinto di partire per Milano e, per questo, voleva salutarla. Con sé, però, aveva anche una pistola. Anna fu colpita a morte. Poi, Erra tentò di spararsi, ma non ci riuscì e, dopo aver esploso i tre proiettili all’indirizzo di Caccavale, giunto nel frattempo sul posto, fuggì. Fu catturato poco dopo. Il resto è storia recente.
Femminicidio Borsa: Erra a processo
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