ll primo a scendere dalla nave tra le braccia di uno dei soccorritori, fu Sachir, un bimbo di soli 9 mesi. Era il 1 agosto e il porto di Salerno, dopo una pausa durata mesi, tornava ad accogliere 387 migranti salvati nel Mediterraneo dalla nave della Ong Ocean Viking, ribattezzata “nave dei bambini” perché a bordo vi erano 134 minori senza accompagnatore. 9 bambini al di sotto dei 5 anni e un piccolo di quasi un anno. Nigeria, Gambia Congo, Cameroon e Africa centrale, i paesi di uomini e donne in fuga da guerra e violenze. Quello fu il 23esimo sbarco avvenuto nel porto di Salerno. Anche in quel caso, come accadrà stasera, in meno di 24 ore la macchina organizzativa, coordinata dalla Prefettura di Salerno, riuscì, in tutta sicurezza, ad accogliere sulla banchina del molo 3 gennaio i 387 profughi e a trovare per ognuno di loro una sistemazione. Molti migranti furono subito in centri d’accoglienza fuori regione. Per il Comune di Salerno, come da protocollo, ci fu la presa in carico di bambini e ragazzi non accompagnati, che furono poi collocati nelle strutture Sai.
Salerno porto dell’accoglienza, ultimo sbarco ad agosto
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