Era risultata positiva al coronavirus, l’ottantacinquenne, che è rimasta per due giorni in attesa che si liberasse un posto in una struttura specializzata nel trattamento di pazienti di quel tipo. Un’odissea, che è cominciata quando l’anziana, che non ha parenti e vive in una RSA a Mercato San Severino, ha accusato malori che hanno reso necessario l’intervento del 118 e il trasferimento in ambulanza all’ospedale Fucito di Curteri. Qui però è risultata positiva al tampone Covid e non ha potuto essere accettata al Pronto soccorso: il presidio ha solo due postazioni attive per il ricovero temporaneo di infetti, già occupate. E’ iniziato allora il “rimpallo” tra ospedale e 118 perché anche altrove (Salerno, Agropoli e Scafati) i posti Covid erano comunque esauriti. Da mercoledì al pomeriggio di ieri la vecchina è rimasta in ambulanza, sulla lettiga. Un vero e proprio calvario. Su apposita segnalazione, a Curteri sono arrivati i carabinieri per verificare che la donna stesse ricevendo l’assistenza di cui aveva bisogno. La situazione si è risolta grazie ad uno “scambio” tra il Fucito e il Ruggi: nell’ospedale di Salerno infatti, un paziente Covid si è negativizzato ed è stato trasferito a Curteri. Di conseguenza proprio a Salerno si è liberato il letto per la signora. La vicend solleva molti interrogativi sull’attuale gestione di una pandemia la cui fase acuta sembra alle spalle: «I nostri ospedali – ha dichiarato Luigi Memoli , direttore sanitario del Fucito – sono continuamente sotto pressione per via del Covid – che pur essendo meno letale di prima continua a condizionare l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti».
Curteri ha solo due postazioni attive per il ricovero temporaneo di infetti
Paziente Covid 85enne, per 48 ore in barella
Da mercoledì a ieri è rimasta in ambulanza, sulla lettiga. Poi ricoverata al Ruggi
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