Un anno fa, il picco di decessi per covid e... quelle bare accatastate sui camion

18 marzo, un altro giorno della memoria

Draghi a Bergamo: "Con i vaccini, usciremo presto dall'incubo"
Ivano Montano

Un'altra giornata della memoria ci è piombata sul capo. Dagli assordanti massacri delle Foibe alla silente strage del covid. Il 18 marzo, da oggi, resterà marchiato a fuoco, non solo sul calendario, a imperituro ricordo delle vittime del coronavirus. Esattamente un anno fa, il giorno più nero della pandemia: 2978 vittime e le angoscianti immagini che ci arrivavano da Bergamo, con decine di camion dell'Esercito incolonnate, in viaggio verso i forni crematori. Erano i giorni del terrore, del dolore e dello smarrimento, al cospetto di un nemico invisibile e del tutto sconosciuto, un Paese disperato che si aggrappava alla speranza, tenendosi forte ai lembi di quei drappi che, intanto, spuntavano a balconi e finestre, con la scritta "andrà tutto bene". Stamani, il presidente del Consiglio Mario Draghi a Bergamo ha presenziato alla giornata della memoria al cimitero monumentale per poi inaugurare il Bosco della memoria, lasciando una preghiera per chi è volato via e una speranza per chi resta: quei vaccini che dovranno farci uscire fuori dal tunnel, il prima possibile.

Intanto, non si vedono ancora gli effetti delle restrizioni imposte dalle zone rosse, a livello nazionale come a livello regionale: ieri, in Campania, registrati altri 2665 casi di positività, con ben 632 sintomatici, su una base di 22.392 tamponi processati. 33 le persone decedute, tra le 24 delle ultime 48 ore e le 9 registrate solo ieri, 2058 i guariti. Resta alto il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva: 161 sui 656 disponibili, 1542 i posti di degenza occupati sui 3160 disponibili.

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