“Insieme si possono costruire cose importanti, veicolando i messaggi giusti, anche attraverso l’attività delle società sportive”. Nel giorno del 24esimo anniversario della tragedia del treno è questo il messaggio che padre Franco Mangili, cappellano del cimitero, ha voluto rivolgere ai familiari delle vittime di quella immane tragedia ma anche alle future generazioni. Il 24 maggio a Salerno continua ad essere il giorno di dolore per la morte assurda di quattro giovanissimi tifosi granata di rientro dalla sfortunata trasferta di Piacenza. Non solo Simone, Ciro, Enzo e Peppe non saranno mai dimenticati, ma quello che è accaduto nelle drammatiche ore che seguirono l’amara retrocessione sul campo della squadra di Aliberti sarà da monito per i supporters granata del presente e del futuro. La Salernitana è una fede, una malattia, ma questa passione viscerale va vissuta nella maniera giusta, come i tifosi del team dell’ippocampo hanno imparato a fare, sempre meglio, da quel maledetto 24 maggio 1999. Oltre alle istituzioni, ai rappresentanti dei club che hanno voluto rendere omaggio alla memoria di tutti i sostenitori granata che non ci sono più, erano presenti anche De Sanctis ed Avallone. Mentre raggiungevano la zona della celebrazione, è toccato al team manager il compito di raccontare al diesse quello che accadde a quattro figli di Salerno che continuano a vivere nel ricordo di chi li ha amati e li ama ancora
24 maggio 1999, Salerno ricorda Simone, Ciro, Enzo e Peppe
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