La nostra città, come tutta l’Italia meridionale dopo l’armistizio del 1943 ebbe assai poco tempo per vedere nascere al proprio interno formazioni legate alla Resistenza.
Eppure anche dalle nostre parti ci fu chi si impegnò perché nel nostro paese si aprisse una nuova pagina di storia: l’Anpi provinciale – aderendo al tema dell’Anpi nazionale che con l’hashtag #sonorosefioriranno ha dedicato il 25 aprile alle donne che hanno combattuto per la Liberazione – ha prodotto un opuscolo dove sono elencate 12 partigiane salernitane (senza contare l’istriano-salernitana Caterina Galzigna) da Maria Esposito, l’unica salernitana riconosciuta partigiana combattente e decorata con Croce di guerra al valor militare per la sua attività di informatrice per il Fronte clandestino di Roma; ad Egle Fiore, nata a Postiglione, facente parte della formazione capitolina bandiera rossa che ebbe molti caduti, fra cui 52 nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
E ancora: la suora Maria Elena Iannini, gregaria della banda Biferale a Viterbo; Vanda Lombardi di Piaggine, combattente nella formazione Caruso (Roma); Caterina Orioli riconosciuta patriota per l’impegno profuso in Piemonte; Ida Passarelli Garzo di Laurito, impegnata nelle Quattro Giornate di Napoli.
E poi: Antonietta Papatola, di Casoria, che si impegnò tra Salerno e Castel San Giorgio tra l’8 e il 26 settembre ’43; Giacomina Russo, di Minori, operativa nella formazione Tomiselli-Grani tra Abruzzo e Lazio; Carlotta Scuccimarra di Colliano, impegnata nel sottosettore adriatico; la cavese Lina Tagliaferri gregaria nlla formazione Torre Caretani, nel frusinate; e, per finire, Eva Vivenzio, scafatese attiva in Piemonte, nella Brigata Mondovì.