A Rimini piacevoli problemi di abbondanza

Redazione

Balla sudamericano la Salernitana, Zamacueca o Marinera o Tango che sia, con Ledesma e Merino la truppa del sergente Brini stende l’Albinoleffe e fa sognare i tifosi granata. L’Arechi ha rischiato addirittura di crollare per l’entusiasmo dei presenti dopo il capolavoro del Maradona delle Ande, capace di segnare con un pallonetto da centrocampo, che ha fissato il punteggio sul 4-2. La “foca” ha fatto strabuzzare gli occhi dalle orbite ai suoi detrattori, quelli che volevano farlo passare per un semplice fromboliere e nient’altro. Piacevole problema ora per Brini sarà quello di trovargli una collocazione stabile in questa squadra, in cui un talento del genere dovrebbe trovare sempre spazio. A partire da Rimini, dove pure mister Brini potrà contare su parecchi di quei calciatori indisponibili contro i seriani, a partire da Di Napoli, che ieri ha compiuto 35 anni e che dunque vorrebbe festeggiare nel migliore dei modi al Romeo Neri. Bisognerà verificare le condizioni di Fava, parso in netta ripresa, e Iunco, uscito malconcio dalla sfida di ieri. Con Ganci, tornato al gol dopo 5 mesi, e Scarpa, che ha sbagliato un penalty ma comunque positivo nell’arco dell’incontro, Merino è in ballottaggio per una maglia da titolare in quella che rischia di diventare la partita più importante dell’anno. Martedì in terra romagnola, mister Brini dovrà rinunciare allo squalificato Cardinale, mentre tornano arruolabili anche Pestrin e Kyriazis, forse pure Peccarisi. La tentazione di schierare un tridente spurio e tutto mancino con Di Napoli, Ledesma e Merino è forte, per sfidare il leader sudamericano dei romagnoli Ricchiuti ed i suoi compagni, sconfitti per 3-0 dalla capolista Bari. Con due match proibitivi come quello di lunedì prossimo col Parma e del sabato seguente in casa col Livorno, per fare un altro passo deciso verso la salvezza la Salernitana, al di là degli uomini che saranno chiamati in causa, è obbligata a fare un risultato positivo a Rimini, esame di maturità da non fallire a tutti i costi. Anche per non disperdere il bagaglio di entusiasmo creatosi, pure grazie alle magie di Merino, nella gara di ieri.

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