“La strada che abbiamo davanti sarà lunga. La salita ripida. Forse non arriveremo al traguardo in un solo anno. Forse non basterà un unico mandato. Ma mai come stasera, America, sento che ce la faremo”. Era la sera del 4 novembre, e Barack Hussein Obama, ringraziava il popolo americano per averlo eletto alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Un’elezione che ha stupito. Impressionato. Emozionato. Al punto che quel volto afroamericano dal sorriso rassicurante per una notte è riuscito a dare l’impressione di essere il presidente del mondo intero. “Quando ci accorgeremo che Obama non è il nostro presidente l’euforia per la sua elezione potrebbe svanire”. Il commento è di Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, intervenuto ieri a Palazzo Sant’Agostino in occasione del seminario “Progetto Obama”, dedicato al numero monotematico dedicato al presidente eletto americano. A parlarne con lui e con Antonio Bottiglieri, moderatore dell’incontro, il vicedirettore di Rai International Michele Mezza, che oltre alle aspettative concentrate attorno al personaggio Obama ha sottolineato la rivoluzione comunicativa scaturita dalla sua campagna elettorale, che ha raccolto 760 milioni di dollari, moltissimi dei quali attraverso internet, facebook, le nuove tecnologie… Più disincantato il sindaco De Luca che nel confronto tra l’America che riesce a sognare e la realtà italiana fatta di personaggi inamovibili e disastri confessa di deprimersi. Parafrasando lo slogan della vittoria “Yes, we can’t”.
A Salerno il progetto Obama
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