La nonna della bimba che avrebbe subito violenza dal nonno, a Roccapiemonte, ora difende la figlia, accusata dai giudici del Tribunale di Nocera di essere a conoscenza degli abusi e di aver taciuto. La donna, che ha 69 anni (uno in meno del marito finito in carcere per violenza sessuale aggravata) parla tramite il suo avvocato, Eduardo Sorrentino, spiegando che «se è accaduto qualcosa di disdicevole, la figlia è vittima di questa situazione come lo è la nipotina». La nonna aggiunge, sempre tramite il suo legale, che «è suo interesse comprendere la verità». Il 70enne di Roccapiemonte in realtà deve rispondere anche degli abusi che avrebbe commesso su un’altra bimba, vicina di casa della nipotina che di anni ne ha appena dieci. Con lui, dietro le sbarre è finita anche la figlia, con l’accusa essere a conoscenza delle attenzioni e dei palpeggiamenti del nonno alla nipotina e di non aver fatto nulla per impedirlo. Circostanze aggravate – secondo gli inquirenti – dal fatto che la stessa donna, quand’era bambina, aveva subito violenza da padre, condannato per questo a dodici anni di reclusione. Ma la difesa sostiene che proprio per questo «mai avrebbe consentito che potesse verificarsi anche con la figlia». Proprio, oggi, intanto, è in agenda l’interrogatorio di garanzia per entrambi gli arrestati, da parte del Gip del tribunale di Nocera. Chissà in che maniera le dichiarazioni rese dalla nonna della vittima possano entrare nelle valutazioni del giudice per le indagini preliminari, che a sua disposizione ha anche le testimonianze e le intercettazioni. Sulla stessa base, la difesa formulerà le proprie tesi chiedendo quantomeno l’attenuazione delle misure cautelari.
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