Il piccolo corteo di familiari, amici ed autorità, parte da Acciaroli alle 17:30. Al porto, che vide Angelo Vassallo passeggiare poche ore prima della sua uccisione, ieri sera ha preso il via la “Marcia per Angelo”: una marcia della legalità, fatta da cittadini e istituzioni, che dalla scultura “La Grande Onda”, collocata sul molo, si è diretta verso il luogo in cui il sindaco pescatore è stato ammazzato a colpi di pistola. La chiamano Festa della Speranza, qui ad Acciaroli. Anche quest’anno, sono arrivati tanti sindaci e amministratori da ogni parte d’Italia. Gente che come il compianto Vassallo ha il senso comune della responsabilità. «Solo i pazzi possono fare i sindaci – ricorda con un pizzico di provocazione il fratello di Angelo, Dario Vassallo – Quando la Politica, quella vera, ritornerà nel nostro Paese, capirà che molti di questi sindaci, possono fare il ministro con un occhio solo, l’altro può tranquillamente dormire», dice. È il nono anniversario dell’uccisione di Vassallo. Eppure, ancora non si sa chi sia stato a sparare, la sera del 5 settembre 2010, e chi sia il mandante. La comunità cilentana si stringe, come ogni anno, nel suo ricordo. I gesti quotidiani dei suoi concittadini, il lavoro dei suoi allievi a Palazzo di Città, la testimonianza civile della Fondazione porta il suo nome, tengono accesa la speranza nella verità e nella giustizia.
Acciaroli, nove anni fa l’assassinio di Angelo Vassallo
73
articolo precedente