La Caritas Diocesana "apre" una nuova casa di accoglienza per donne in difficoltà a Giovi

Accoglienza, un tetto in più per le donne in difficoltà

Don Flavio Manzo: «Il nostro dovere è prenderci cura di chi ha bisogno di aiuto»
Ivano Montano

Bussate e vi sarà aperto. A Salerno va così, la città dell’accoglienza ha braccia larghe costituite dalle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio sempre pronte a sostenere, a dare forza all’azione incessante della Caritas Diocesana che – dopo quella di Salerno – offre un nuovo luogo di accoglienza accanto alla chiesa di San Nicola, a Giovi. Nell’anno della speranza, Papa Francesco ha chiesto alle chiese di dare accoglienza, di offrire spazi a chi una casa non ce l’ha, una traccia da seguire per dare una speranza, un futuro a ragazzi che non hanno una famiglia, immigrati che hanno bisogno di un tetto, di un letto, di un piatto caldo e, come nel caso specifico, alle donne che versano in condizioni di difficoltà. Ragazze madri, donne vittime di violenza, che non chiedono altro che un posto dove poter avere il tempo di riscattarsi, di ritrovare la serenità, riprendersi la vita. Un progetto di accoglienza ed inclusione aperto ai più vulnerabili – come sottolineato dal Prefetto Esposito – è una di quelle iniziative che aprono il cuore alla speranza perché lì dove ci sono impedimenti, lì dove non ci sono strumenti per garantire i diritti umani per tutti, a perdere è la comunità. Una comunità che accoglie è un passo deciso verso una società più giusta. “Chi bussa alla nostra porta ha bisogno di aiuto – ha detto il direttore della Caritas Salerno, Don Flavio Manzo – e per noi è una chiamata al dovere: la nostra missione è prenderci cura di loro”.

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