Pene severe e rinvio a giudizio per gli imputati nel processo sui maltrattamenti sugli anziani ospiti nell’ospizio di Acerno, finiti nell’inchiesta dei carabinieri di Battipaglia, avviata nell’autunno del 2016. Il pm Francesca Fittipaldi ha chiesto cinque anni e quattro mesi di pena per i quattro indagati che hanno scelto il rito abbreviato ed il rinvio a giudizio per tutti gli altri imputati. L’inchiesta, avviata dopo la denuncia di due ex dipendenti, fu conclusa dai militari nell’ottobre dello scorso anno. Gli uomini del maggiore Erich Fasolino, per verificare quanto raccontato, installarono nel salone della struttura le telecamere, riuscendo così ad immortalare le vessazioni, i maltrattamenti e le sofferenze che gli anziani, molti non autosufficienti, subivano. Gli ospiti della struttura venivano lasciati per tutta la giornata in sala, con porzioni di cibo minime e non potevano usufruire dei servizi igienici quando ne avevano necessità. Episodi riscontrabili nelle immagini diffuse dalla Procura, visionate da migliaia di persone in rete. La richiesta di pene più severe e dei rinvii a giudizio è arrivata dopo la visione di tutti i filmati depositati agli atti. La sentenza dovrebbe essere emessa dal Pm Pietro Indinnimeo il prossimo 29 novembre. Le accuse, a carico dei sedici imputati, tra questi l’amministratore della struttura, Roberto Di Lascio e la madre Rita Di Nicola, sono di sono di maltrattamenti continuati aggravati nei confronti di anziani non autosufficienti. https://www.youtube.com/watch?v=OnFONSoziFY
Acerno, ospizio lager. Chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati.
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