Acri è sull’uscio, confermato Brini

Redazione

Lunga cena ieri sera a Salerno. Al tavolo non c’erano solo il presidente Lombardi e mister Brini, che rimarrà sulla panchina granata anche il prossimo anno (contratto da 200 mila euro per una stagione con opzione per la successiva), ma pure Guglielmo Acri. Si attendono solo comunicazioni ufficiali e soprattutto si attende la soluzione del caso Fabiani, visto che è difficile, anzi impossibile ipotizzare una convivenza tra i due. Il diggì andrà via, nonostante abbia un altro anno di contratto (con ingaggio di circa 250 mila euro), si sta discutendo per trovare la formula meno “dolorosa” per la separazione. Dopo di che inizierà la gestione Acri. Romano, 43 anni, “delfino” di Perinetti, amico di Pradè, in ottimi rapporti con tanti procuratori, da Zavaglia a Cattelani, Acri nonostante la giovane età ha alle spalle già 20 anni di esperienza. Il suo primo incarico, all’inizio degli anni ’90, è nei Dilettanti con la Pescatori Ostia, che fa settore giovanile e la Seconda Categoria. Con Cappioli, Scarchilli e Silenzi, la promozione in Prima Categoria è inevitabile. Nel 1993/9994 si occupa del settore giovanile del Castel di Sangro (mentre la squadra di Iaconi inizia la cavalcata dalla C2 alla B). Dopo l’esperienza biennale alla Nuova Vis Subiaco (prima Promozione e poi Eccellenza) e quella di una sola stagione col Guidonia (in Serie D), parte la sua carriera da direttore sportivo tra i professionisti. In C2 lavora per Frosinone, Fano e Giugliano. Nel 2000/2001 nasce l’amicizia col dg Perinetti, col quale collabora con il Palermo dei Sensi, in C1: la squadra di Sonzogni centra la promozione in B ed Acri resta in Sicilia anche nella stagione successiva. Nel 2002/2003 ricopre il ruolo di direttore sportivo alla Viterbese del patron Capucci. E’ la volta del passaggio al Teramo, dove stringe amicizia con Pradè, prima di una splendida stagione ad Acireale, dove lancia un certo Genevier, dalla prossima stagione in Serie A col Siena. Nel 2005/2006 vive un’esperienza che lo segna: alla Ternana i problemi della società di Longarini fanno sì che, nonostante una squadra competitiva, il team vada incontro ad un’amara retrocessione. Dopo essere rimasto un anno fermo per la delusione, Acri riparte da Bari, dove ritrova l’amico Perinetti. Mentre nella scorsa stagione ottiene un prestigioso incarico: il diesse romano subentra a Sabatini alla Lazio, con il preciso incarico di sfoltire un organico troppo numeroso. A Salerno avrà il compito di allestire una squadra competitiva, tenendo sempre presente un budget ristretto, motivo per cui bisognerà scommettere sui giovani e far valere le buone relazioni con gli altri operatori di mercato. Insomma, niente spese folli, per Acri, che dalla Lazio potrebbe riottenere Berni e portare in dote il difensore Tuia, e alcuni ’89 interessanti, non sembra un problema particolare.

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