Acri, un ultimo sforzo

Redazione

Applausi per Acri, mutuando un recente pezzo rap. Ma il diesse – che ha fatto tutto presto e bene, tipico di chi ha le idee ben chiare – adesso deve esercitarsi nei miracoli e vedere di togliere le spine dalla rosa. Soprattutto le più dolorose, quelle che potrebbero far male allo spirito del gruppo. Le mele marce possono guastare un intero cesto, l’aria di Nocera Umbra è salubre e sarebbe un peccato continuare a respirare imbarazzo e disagio laddove si dovrebbe fare il pieno esclusivamente di ossigeno ed entusiasmo in vista della prossima stagione agonistica. La vicenda Di Napoli è dolorosa per entrambe le parti, visto che stiamo parlando di un riconosciuto leader della squadra, nonché idolo della curva sud. Ma il suo tempo in granata è scaduto e Re Artù deve essere collocato altrove per via di un contratto da Re, appunto, che la dirigenza non può sostenere oltre. Acri dovrà trovare qualche squadra disposta ad accollarsi la spesa, magari quale squadra di B visto che il bomber di Rozzano può permettersi di rifiutare la Lega Pro, cosa che continua a fare anche chi non vanta palmares a cinque stelle, come Sabatino che non vuole andare a Potenza. Da piazzare, poi, le punte Cammarata – qualche timida avance e nulla più per lui – e Fragiello che un minimo di mercato ce l’ha, lo sfortunato fratello del capitano, Enzo Fusco, che avrebbe bisogno di giocare per riprendere quota dal punto di vista atletico e il lagnoso Coppola, che finora più che sradicare palloni ha piantato grane. Urgono movimenti in uscita, per uscire dall’equivoco.

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