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Ieri si è tenuta un’assemblea dei lavoratori dell’aeroporto che hanno chiesto un incontro in Prefettura per fare chiarezza sul loro futuro. I lavoratori temono che la diatriba che oppone centrodestra e centrosinistra sugli assetti delle società di gestione e consortile possa tramutarsi per loro in una beffa: in queste condizioni, senza programmi a medio-lungo termine, senza certezze su nuove tratte, senza garanzie sulla conferma della convenzione con Air Dolomiti il futuro dello scalo è quello di una cattedrale nel deserto. Lo spettacolo offerto dal teatrino della politica rischia di far scappare tutti i potenziali investitori, con un passo del gambero che porterebbe l’aeroporto indietro di dieci anni.