Tra i provvedimenti della legge di stabilità approvata dalla Regione Campania quello che forse ha fatto più discutere, compattando le opposizioni contrarie alla manovra, riguarda i 2 milioni e 800 mila per la ricapitalizzazione dell’aeroporto di Pontecagnano Salerno, di cui l’ente Regione è socio insieme alla consorella Basilicata. Si tratta di un passaggio obbligato, per creare le condizioni di una fusione per incorporazione della società di gestione del Costa d’Amalfi con la Gesac, compagine che gestisce lo scalo di Napoli Capodichino e che dal prossimo anno si candida a diventare il soggetto unico al vertice del sistema aeroportuale integrato campano. Il tutto nel solco delle previsioni di legge sugli aeroporti strategici o di rilevanza nazionale- e Napoli e Salerno sono tra questi, ovviamente- ma anche nell’ottica di una crescita sostenibile sulla base di un piano industriale che punti a decongestionare Capodichino, che ha ormai standard di sicurezza e movimento passeggeri da record, favorendo la crescita di Salerno sotto il profilo del cargo merci e dei voli charter turistici per un bacino d’utenza che guarda a Sud, potenzialmente all’intera Lucania e all’alta Calabria. D’altronde lo stesso consiglio regionale della Basilicata aveva rimarcato giorni fa la possibilità di creare un polo interregionale utilizzando la pista di Pontecagnano, con il gestore unico per gli aeroporti di Napoli e Salerno. Dopo la valutazione di impatto ambientale è stata presa in esame la situazione del sistema ed è stato definito il Piano industriale. Con il 2018 si porranno le basi per il decollo definitivo. https://www.youtube.com/watch?v=NIRjdz7Fv1Y
Aeroporto Costa d’Amalfi: in arrivo 2,8 milioni dalla Regione Campania
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