Per essere sostenibile nel medio-lungo periodo l’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi dovrà essere capace di movimentare almeno 500mila passeggeri l’anno. E’ l’obiettivo che trapela dall’intesa sempre più stretta tra i vertici della società di gestione ed i dirigenti di Gesac, interessati ad investire a Salerno per integrare lo scalo con quello di Napoli-Capodichino. La pubblicazione simultanea di due bandi per la progettazione preliminare e definitiva di pista, aerostazione ed infrastrutture viarie è un notevole passo in avanti. Se non si allunga la pista a 2.200 metri, però, non si può raggiungere nemmeno l’obiettivo del mezzo milione di passeggeri. C’è da essere ottimisti: dopo il via libera ministeriale al documento di valutazione di impatto ambientale per le opere di potenziamento delle infrastrutture di volo si procede a testa bassa. L’importo delle opere, dal progetto alla fase esecutiva, è di circa un milione e mezzo di euro, per un master plan articolato in due fasi: la prima prevede l’allungamento della pista fino a due chilometri, la seconda fino a 2.200 metri con operatività piena dello scalo entro un triennio. Tradotto, potranno atterrare gli aeromobili delle principali compagnie low cost per voli charter da 120 posti ciascuno: solo così potranno essere raggiunti i vari obiettivi annuali, in termini di passeggeri, che nell’arco di un decennio dovrebbero toccare quota 500mila l’anno, mentre all’inizio se ne prevedono poco più di ventimila. Il progetto approvato dal ministero ha ricevuto solo quattro prescrizioni: si tratta di aspetti legati all’inquinamento acustico ed atmosferico, alla tutela della fauna e al coordinamento dei lavori. Del controllo sulla qualità dell’aria di occuperà l’Arpac, come del monitoraggio sulle emissioni sonore. Il ministero dell’Ambiente, poi, vigilerà sulle specie di uccelli ed altri animali la cui esistenza potrebbe essere alterata o compromessa dai cantieri.
Aeroporto Costa d’Amalfi: obiettivo 500mila passeggeri l’anno
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