Per l’aeroporto di Salerno si attende la concessione definitiva. Tutto è pronto per il bando che dovrà assegnare progetto e realizzazione del nuovo scalo targato Gesac.
Il 2019 può essere l’anno buono per l’aeroporto di Salerno.
La proroga dello Sblocca Italia e dei 40 milioni utili ad avviare i lavori per la nuova pista e la nuova aerostazione è il punto di svolta che si è atteso per settimane. Cosa manca, allora? Innanzitutto la concessione totale, su cui dovrà pronunciarsi il ministero delle Infrastrutture, dopo il sostanziale via libera dei dicasteri competenti sotto il profilo economico ed ambientale al masterplan con il quale Gesac e Costa d’Amalfi spiegano qual è la dote del loro matrimonio. Ovvero, cosa intendono fare dell’attuale scalo salernitano.
Sicuramente il nuovo aeroporto intercetterà tutto il traffico merci e le rotte passeggeri di medio raggio che Napoli-Capodichino non è più in grado di gestire al meglio. Il potenziale bacino d’utenza va ben oltre al Regione Campania, intercettando Molise, Basilicata, la Puglia dauna e l’alta Calabria. Il raggio di volo, invece, abbraccerà l’intero Mediterraneo.
Ma quando si potrà partire?
In concreto occorre un bando integrato, che affidi insieme la progettazione e l’esecuzione dei lavori. Va rivista l’intera viabilità attorno allo scalo, vanno migliorati accessi e sicurezza. Ma sopra ogni cosa, grazie anche ad un centinaio di milioni di investimenti pubblici e privati va allungata la pista fino a 2.2 km verso mare. Per fare tutto ciò, sono già in corso contatti informali con i proprietari dei terreni da espropriare. Le risorse per l’operazione sono già accantonate: serve solo il via libera alla concessione da parte del Ministero su parere favorevole dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. E a quel punto, anche la fusione per incorporazione tra Gesac e Salerno Costa d’Amalfi potrà dispiegare tutti i suoi effetti.