E’ battaglia aerea, nei cieli dell’aeroporto, da un momento all’altro potrebbe venir fuori un Barone Rosso capace di sbaragliare tutti, ma la via giusta per giungere ad un serio progetto di decollo dello scalo cittadino non è certo quella dello scontro politico e istituzionale. Qualcuno non vuole Strianese nel Consorzio, Arzano non vuole il mandato esplorativo affidatogli dall’esecutivo, altri non vogliono dialogare ma preferiscono litigare su paternità e gestione di una infrastruttura che, al momento, resta a scartamento ridotto, se non addirittura inutile, col rischio di trasformarsi in cattedrale nel deserto. L’Italia è il Paese dei commissari e dei supermanager, mai come in questo caso – come auspicato dal Presidente di Confindustria Salerno, Gallozzi – ci vorrebbe un terzo, uno davvero superpartes, privo di tessere di partito ma munito di un adeguato bagaglio di competenza per avviare un programma finalmente ambizioso. Il Salerno-Costa d’Amalfi non ha bisogno di commercianti o di politici, ma del classico uomo giusto al posto giusto. E, considerate le frizioni attuali, anche al momento giusto.
Aeroporto, territorio di battaglia
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