Il Consorzio Aeroportuale ha tre nodi da sciogliere, dopo il fallimento dell’assemblea di ieri: mettere fine allo scontro politico in atto tra enti a bandiera centrodestra e centrosinistra; decidere se esercitare o meno il diritto di prelazione sull’acquisto delle quote della spa aeroportuale in capo alla società Interporto; proseguire o meno nel rapporto con Air Dolomiti, potenziando le rotte. L’assemblea consortile di ieri non ha deciso nulla perché è venuto meno il numero legale, quando s’è consumato l’ennesimo strappo tra Comune di Salerno, Camera di Commercio, Provincia e rappresentanti della società di gestione. Il presidente del Consorzio Augusto Strianese non s’è dimesso ed il presidente della società di gestione Ernesto Sica non ha firmato la lettera di dimissioni già pronta né ha accettato che fosse posta la questione della revoca degli assetti della spa così come venuti fuori dal colpo di mano dello scorso mese di agosto. Il Comune di Salerno pretende il passo indietro di Sica, l’ente camerale vorrebbe mediare, la Provincia punta alla guida dell’intero aeroporto. Intanto, mentre si discute di poltrone, le scelte strategiche vengono rinviate. E così non si è ancora capito se il Consorzio aeroporto acquisirà il 9% di quote della spa dello scalo detenute dalla società Interoporto e se confermerà la convenzione con Air Dolomiti, stipulata da Strianese e contestata da Paravia. Insomma, decollano le polemiche e resta a terra l’aeroporto.
Aeroporto: tre nodi da sciogliere
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