In piazza Montecitorio a Roma per chiedere l’apertura dello stato di crisi. Parliamo delle agenzie di viaggio e turismo, messe in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Quella degli agenti di viaggio e turismo è una delle categorie messe in ginocchio dall’epidemia di Coronavirus. In Piazza di Montecitorio vanno per una manifestazione spontanea ed apolitica e per chiedere un intervento da parte delle istituzioni. Gli agenti vogliono che il Ministero degli Affari Esteri agisca sui Paesi che stanno adottando misure di restrizione all’ingresso degli italiani, ma anche la cassa integrazione estesa alle aziende sotto i 6 dipendenti; il credito agevolato senza nessuna dimostrazione di perdita, in quanto il danno economico è palese. Ed inoltre, il differimento e la riduzione dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette, la riduzione dell’aliquota IRPEF; la sospensione delle rate dei mutui e delle cartelle di pagamento; aiuti speciali per gli organizzatori di viaggi cancellati. Ed in caso di protrarsi dell’attuale situazione, fondi europei dedicati a sostegno delle imprese italiane. Le agenzie chiedono che si rivaluti la decisione del ministero dell’istruzione di sopprimere le gite ed i viaggi in Italia e all’estero: si può pensare ad una limitazione per le sole zone incluse nel decreto governativo e per le Regioni che abbiano adottato provvedimenti restrittivi in relazione ai contagi. Ma ciò che, forse, appare più urgente è l’adozione di una linea comune, chiara e mirata per mettere al riparo migliaia di imprese e di lavoratori del comparto.
Agenzie di viaggio a Roma per chiedere apertura stato di crisi
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