Si viaggia al ritmo di un accoltellamento a settimana, manco fossimo nei ghetti messicani o honduregni, dove le aggressioni e gli omicidi sono all’ordine del giorno. Siamo a Salerno, città tranquilla fino a prova contraria, città vivibile in termini di sicurezza, ma quando i fatti di sangue si ripetono con cadenza puntuale, quando ci sono ragazzi che girano col coltello in tasca, qualcuno col martello, come da ultimi episodi in cronaca, qualche domanda bisogna pur farsela, tipo dove e perché comprano queste armi da taglio, soprattutto perché le portano con sé manco fossero telefonini. Ripercorrendo gli ultimi giorni, prima dell’aggressione al pizzaiolo, la rissa davanti ad una discoteca della litoranea – una settimana fa – dove pure spuntò il coltello. Qualche giorno prima, erano stati aggrediti due addetti alla security di un altro locale, anche questi accoltellati a tradimento mentre si trovavano al bar per fare colazione prima di rincasare dopo la nottata di lavoro. Tre casi sono già troppi, per far spallucce e far finta di niente.
Aggressioni con il coltello: tre casi in una settimana
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