Agguato a Scafati: gambizzato per un debito non pagato

Francesca De Simone

Dietro l’agguato ci sarebbe un debito non saldato: è quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Nocera sull’episodio ai danni di un 33enne di Scafati, risalente allo scorso 21 gennaio, e che ieri ha portato all’arresto di un 25enne ed un 44enne. I due adesso devono rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Secondo quanto ricostruito attraverso le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Napoli e di quelli del commissariato di Pompei, l’agguato al 33enne scafatese sarebbe avvenuto attorno alle 19 della sera del 21 gennaio. I due lo avrebbero atteso sotto casa della madre nel quartiere Mariconda. A seguito di un’animata discussione, è spuntata la pistola da cui sono stati esplosi diversi colpi. Due di questi avrebbero raggiunto la vittima alle gambe. Ferito e sanguinante l’uomo sarebbe stato caricato su uno scooter da un conoscente per essere trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare ma, poi, lungo la strada al confine con Pompei, i poliziotti del locale commissariato lo hanno trovato in strada, esanime. E’ stato così soccorso e trasportato al nosocomio stabiese. Da qui sono scattate le indagini che hanno portato ad individuare i due presunti responsabili dell’agguato e a risalire al movente. Le indagini, coordinate dal procuratore di Nocera Inferiore Antonio Centore e dal pm Angelo Rubano, titolare dell’inchiesta, vanno comunque avanti. Ci sarebbe, infatti, un terzo soggetto coinvolto nella vicenda, che avrebbe aiutato i due aggressori e che, allo stato attuale, è irreperibile.

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