Ai Barbuti, le voci di dentro

Redazione

Matteo Salsano osserva il copione, dirige e segue le battute degli attori della Bottega San Lazzaro che ieri sera sono riusciti a fare il pienone in Largo Barbuti con uno dei testi più attuali ma anche più difficili del grande Eduardo. Le voci di dentro è una commedia dolceamara sul tema dell’incomunicabilità, che l’affiatata compagnia diretta da Salsano riesce ad interpretare senza incertezza, sostenuti da un impianto scenografico e dai costumi più che credibili. La vicenda di Zì Nicola, tra i personaggi più enigmatici creati da De Filippo, coinvolge il pubblico con risate a volte piene a volte a denti stretti, quando è chiara la disillusione dell’attore che vuole tenersi fuori dalle cose del mondo, comunicando con una sorta di codice Morse, dove i punti e le linee sono lo scoppio di petardi. Le voci di dentro eduardiane diventano le voci dei Barbuti e del folto pubblico, arrivano con disinvoltura dal 1948 ai giorni nostri, mostrando tutta l’attualità dell’opera in cui ritorna anche il tema dell’ambiguità del rapporto tra sogno e realtà. Tra il mutismo ed il silenzio di Zì Nicola, si distingue il ciarlare vuoto degli altri commedianti, fino al punto in cui il protagonista muore esclamando: «Per favore, un poco di pace!».

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