Pasquale Aliberti esce dal carcere dopo quasi un mese di detenzione ed attenderà l’evolversi della vicenda giudiziaria che lo riguarda agli arresti domiciliari nella sua casa di Roccaraso, con un braccialetto elettronico a monitorarne gli spostamenti. E’ quanto deciso dal gip del Tribunale Giovanna Pacifico, lo stesso magistrato che aveva revocato l’interrogatorio di garanzia dopo l’esecuzione della misura cautelare seguendo un orientamento della Cassazione che ritiene non necessario il colloquio quando vi sia già stato contraddittorio tra accusa e difesa nelle fasi antecedenti l’indagine. Un orientamento contestato dai legali di Aliberti, gli avvocati Silverio Sica ed Agostino De Caro, che invece sostengono la necessità dell’interrogatorio quando vi siano elementi nuovi non presi in esame dall’inchiesta. Elementi che, giocoforza, entreranno nell’udienza davanti al Riesame in agenda lunedì prossimo, quando il pm della DDA Vincenzo Montemurro dovrà svelare le carte in suo possesso e lo stesso dovrà fare la difesa dell’ex sindaco di Scafati, per dimostrare che Aliberti non è colluso con il clan Loreto-Ridosso e che mai avrebbe inteso favorirli per la concessione di appalti e tantomeno avrebbe stretto con loro accordi elettorali di scambio per le amministrative del 2013 e le regionali del 2015. Tesi difensiva che, ovviamente, la Procura contesta sostenendo di avere in mano prove documentali acquisite dalla Direzione Investigativa Antimafia anche al Comune di Scafati che dimostrerebbero il contrario. https://www.youtube.com/watch?v=yo-6TgnXXPM
Aliberti esce dal carcere: va ai domiciliari con il braccialetto elettronico
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