Musicista, ma anche filosofo e scrittore, capace di vendere migliaia di dischi con sue composizioni originali, ma anche di interrogarsi sul fuoco nella fisica contemporanea e di mettere in forma letteraria quella musica che è sì nella sua testa, ma che ormai è patrimonio di tutti. Benchè giovanissimo, Giovanni Allevi è uno dei più grandi pianisti del nostro tempo. Prima del concerto al teatro Verdi, nel foyer del Massimo cittadino c’è stato il duetto con il sindaco Vincenzo De Luca, che ha dato il benvenuto ad Allevi ed alla sua musica colta ma accessibile all’ascolto di tutti. Il primo cittadino è riuscito a strappargli una promessa per il 2011: tenere un concerto all’aperto nella più grande piazza d’Europa, tra le architetture contemporanee del Crescent di Bofill, quelle medievali del castello di Arechi e l’abbraccio del mare davanti. Allevi si entusiasmo e dice subito sì, prima di tuffarsi sul suo piano accompagnato dall’orchestra diretta da Daniel Oren. Dotato di un linguaggio singolare, sincopato nei ritmi e contaminato nei timbri, Giovanni Allevi è ormai il simbolo di un miracolo insperato, trascinatore di giovani folle educate, silenziose e attente, raccolte religiosamente intorno ad un Pianoforte solo, la testimonianza diretta di un profondo cambiamento della cultura musicale contemporanea e delle modalità della sua fruizione attraverso il racconto fotografico.
Allevi e la promessa per il Crescent
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